Finanziare l’utopia: il crowdfunding

Quante volte abbiamo avuto un’idea che ritenevamo valida ma che si trasformava presto in un’idea utopica davanti alla fatidica domanda: “dove trovo i soldi?”
Spesso l’utopia rimane tale perchè non si riesce a superare “la siepe che dall’ultimo orizzonte il guardo esclude”.
Oggi il il web 2.0 ci viene in aiuto grazie al crowdfunding.
Premettendo che l’articolo non si propone di approfondire tutti gli aspetti (e sono tanti) del crowdfunding ma solo di rispondere alle principali domande e di fungere da spunto per successivi approfondimenti cominciamo con la domanda principale che farebbe chiunque, davanti ad un caffè, senta parlare di crowdfunding: “di cosa si tratta?”.
Wikipedia lo definisce “un processo collaborativo di un gruppo di persone che utilizza il proprio denaro in comune per sostenere gli sforzi di persone ed organizzazioni.”
Il crowdfunding infatti non nasce sul web e non è strettamente legato ed esso, ma noi vogliamo focalizzarci sulle piattaforme web che possono venirci in aiuto. Si tratta di siti web dove è possibile creare uno spazio per il proprio progetto, descriverlo, definirne il budget e pubblicarlo in modo che chiunque, se interessato possa contribuire con cifre piccole o grandi alla sua realizzazione.
Come accade spesso la versione moderna delle vecchie collette arriva dagli Stati Uniti. Kickstarter dal 2009 ha raccolto 933 milioni di dollari da 5.4 milioni di finanziatori per 54.000 progetti, notizia di qualche giorno fa è la buona riuscita di una raccolta di 90.000 euro per la ristrutturazione di un chiostro nel centro di Napoli (http://www.kickstarter.com/projects/1697002300/made-in-cloister?ref=live) grazie a finanziatori da tutto il mondo.
Oltre a kickstarter esistono molte altre piattaforme di crowdfunding, spesso dedicate a specifici ambiti creativi o al finanziamento di progetti di solidarietà.
La domanda successiva probabilmente sarà “perchè uno sconosciuto dovrebbe voler finanziare il mio progetto?”
Tralasciando la generosità individuale e la curiosità, forse più diffuse all’estero rispetto all’Italia, la maggior parte delle piattaforme consente di definire dei premi di valore crescente in base alla cifra donata: la citazione sul sito web del produttore, una copia autografata del CD, una cena offerta dall’artista etc.
Oltre a questo, in base alle normative delle varie nazioni, è possibile detrarre le donazioni dalla dichiarazione dei redditi o partecipare agli utili dell’azienda.
I più diffidenti a questo punto chiederebbero “e il sito cosa ci guadagna?”
Anche la risposta a questa domanda dipende dalla piattaforma di cui si parla. Molti siti trattengono una percentuale sulle donazioni che si aggira attorno al 5%, altri guadagnano con la pubblicità e tramite donazioni e se vi state chiedendo “dov’è la fregatura?” possiamo dire che, prestando la normale dovuta attenzione per non cadere nella rete di qualche truffatore, non c’è una fregatura nel senso stretto del termine.
Le varie piattaforme utilizzano varie modalità di raccolta di fondi, spesso il metodo è “all-or-nothing” ovvero “tutto-o-niente”. Significa che al finanziatore viene addebitata la donazione solo se il progetto raggiunge l’obiettivo di finanziamento prefissato. Inoltre nella natura pubblica dei progetti e nella serietà delle piattaforme si può trovare una relativa sicurezza nel fatto che il proponente del progetti non scappi con il bottino. Dal punto di vista di chi vuole presentare un progetto normalmente non ci sono costi iniziali da sostenere quindi si può provare senza rischi e i feedback pubblici della piattaforma danno la sicurezza sul fatto che non si tratti di un truffatore che raccoglie soldi e poi sparisce.
“Ok, mi hai convinto, ora cosa faccio?”
Purtroppo kickstarter e molti altri siti sono disponibili solo per progetti proposti da USA e UK ma fortunatamente esistono anche piattaforme italiane, alcune generiche, alcune settoriali, è importante scegliere quella giusta per avere più possibilità di successo:
  • Kapipal: la piattaforma è sviluppata da un italiano ma è disponibile in tutto il mondo. Le donazioni avvengono tramite paypal, in pochi click potrete creare la pagina del vostro progetto che sarà vostro compito pubblicizzare. E’ possibile raccogliere denaro per qualsiasi progetto, anche un regalo di compleanno o la vostra nuova auto.
  • Eppela: piattaforma italiana dedicata a chiunque abbia un progetto da finanziare. Le donazioni avvengono tramite carta di credito.
  • MusicRaiser: dedicato a chiunque lavori nell’ambito della musica quindi musicisti, case discografiche, organizzatori di concerti, locali. Molti musicisti sono riusciti a raccogliere i fondi per produrre il proprio CD come i nostri amici Matteo Soltanto e Fulvio Arnoldi
  • Ulule: piattaforma europea che consente di creare progetti creativi, innovativi o orientati alla comunità.
  • YouCapital: dedicata al giornalismo collaborativo youcapital è ancora poco utilizzata e con pochi progetti ma vorrebbe essere la risposta italiana a Spot.Us (che al momento non accetta nuove iscrizioni)
  • Starteed: basa la sua forza sulla comunità e sulla possibilità di creare un sito di e-commerce per vendere il prodotto finanziato tramite il crowdfunding
Speriamo di avervi dato qualche speranza in più per il vostro progetto. Inviateci le vostre domande e le vostre segnalazioni sui siti di crowdfunding, approfondiremo l’argomento nei prossimi articoli.

 

 

Informazioni su Laura
Laura persona, giornalista, speaker e blogger... utopicamente poeta
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