19.WELLNESS O LOCH NESS?

Caffè sospeso pubblicato su #sdiario il 7 ottobre 2014

WELLNESS O LOCKNESS?
(Avvertenze e modalità d’uso: se siete salutisti non leggete questo post!)

di Laura Defendi

Le priorità esistono. E’ un dato di fatto. Non mi credete? Allora spiegatemi perché appena superata la reception della palestra, ancora prima di arrivare agli spogliatoi, ci sono macchinetta del caffè e  tavolino. Certo, potrebbe essere una sorta di trabocchetto: chi si lascia tentare da un caffè sedentario, verrà punito con cento flessioni. Il pericolo è il mio mestiere, cinquanta centesimi, lungo con zucchero e non se ne parla più. Intorno uno strano silenzio, che la sala sia vuota?

Faccio canestro con il bicchierino di plastica (quindi anche per oggi le mie priorità sportive potrebbero ritenersi soddisfatte), due passi e sono alla finestra della sala pesi e inizio a sentire gemiti, spasimi, rumore di ferraglia che cade pesantemente. Ho la sensazione che questi palestrati funzionino con il sensore di passaggio: non si muovono finché non sentono feromoni in avvicinamento. Li guardo con le facce distorte dalla fatica immane, mentre fanno guizzare i pettorali luccicanti come le vetrine di natale. Poi mi vedono, non valgo cotanta fatica, si risistemano  sulle panche e tornano ai loro discorsi di grande levatura culturale.

Io la palestra la odio, nel caso non si fosse intuito. Se fossi magra, me ne strafregherei di andare in una gabbia di linoleum e puzza, ma siccome sono grassa devo pagare un abbonamento e sudare per sentirmi meno in colpa (che tanto dimagrire non se ne parla). Sono una di quegli animali rari che sulla cyclette si porta un libro, perché 35 minuti con la faccia al muro (o peggio ancora a guardarmi in giro) sono un inconcepibile perdita di tempo.

Ma in palestra si deve socializzare no? (No! Direi io, ma poi mi dicono che sono malmostosa). C’è un tizio, mi ha puntata che ero ancora in coda al Brennero,  mediamente muscoloso, con possibilità di pancetta, insomma a prima vista potrebbe anche essere abitante del pianeta terra. Mi segue con discrezione, girando la testa fino a 180°, come una bussola che punta sempre a nord. Me lo trovo ovunque! Casualmente deve allenarsi sempre nell’attrezzo vicino al mio, e io lo faccio impazzire. Alterno due macchine alla volta, velocissima e con la faccia incazzosa, fino a che il suo cardiofrequenzimetro inizia a ronzare pesantemente. Ne ho fatto fuori un altro.

Poi ci sono le dinamiche psico-sociali. Intanto la mia standing ovation va per il tipo “intramuscolo”, quello che i muscoli deve pure averli, ma se li tiene dentro. Obbligato dalla madre a fare esercizio fisico e a stare con i ragazzi della sua età, è l’esatto corrispettivo di un giovane Leopardi calato con l’elicottero in mezzo a un rave party. Però ci prova il ragazzo, è l’unico che lì dentro sta facendo veramente fatica, non mollare Giacomo a te speme non si nega questa volta.

E poi l’amore ragazzi, ma dove mettete l’amore?!? Lei, peserà 12 kg con le scarpe, due chiappe degne del Canova, non ha un grammo fuori posto, nemmeno una doppia punta, una manicure perfetta, pelle di luna priva di sudore e una vocina molesta e lemme lemme che se la strozzassi, avrei le attenuanti del caso. Lei viene in palestra solo per trovare qualcuno che accorra in suo aiuto.  “Scusa, non riesco a tirare il gancio, non riesco a togliere il peso, non riesco… non riesco”, ma allora che ci stai a fare qui se non hai la forza nemmeno di parlare??? Poi capisco. Lei non si rivolge mai a qualcuno a caso. Lei punta. A questo giro si è imbattuta nell’orso tatù. Un traliccio con chiari problemi di ossigenazione ai piani alti, completamente tempestato di tatuaggi, roba che ormai la pelle è blu. Completamente. Un tuareg metropolitano, un uomo blu del Sempione.  Sono una coppia perfetta:

Lei (con flebile vocina): sono una bellissima portatrice di chiappe perfette, cerco omone grosso che mi faccia sentire ancora più imbranata di così, vuoi essere il mio eroe?
Lui: grrrrggnuuu gggrrruuuggnnnuuu (traduzione: eccomi pupa sono il tuo uomo rude e perfetto).

Io non ce la faccio più, voglio sciogliermi e dileguarmi con la sauna, luogo solitario (spero) e lontano da tutto questo wellness, che a me inquieta più di Loch Ness. E mentre mi accingo a evaporare, vi lascio un caffè sospeso, ma lontano, molto lontano da qui!

Informazioni su Laura
Laura persona, giornalista, speaker e blogger... utopicamente poeta
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