29. Punti di non ritorno

 

PUNTI DI NON RITORNO

Ci scopriremo nel tempo
Per poi coprirci con cura
E costruiremo sbagliando
E forse non avrò paura
E regalandoci vita
Scambiando sangue e opinioni
Vedremo i giorni fiorire
(Senza di te)

Cari sviaggiatori sviggianti,
eccomi di nuovo qui con una richiesta: concedetemi un cosmopolitan al posto del solito caffè. Qui tra le note blu e i visi della musica che ci osservano dall’alto, posso permettermi di viaggiare pur restando dove tutto è immobile movimento, dove tutto torna per fuggire. E no, il cosmopolitan non ha ancora fatto effetto.

Tra facce in attesa di vivere ed esperire, ritornano nella mente le parole di questi giorni: “Quello che è perso, è perso”, anche qui, nel brulicante punto di incontro dal sapore intenazionale. Un punto di non ritorno.

Zibba è sul palco, racconta in parole e note, di come la musica vada oltre il confine labile di un accordo, sconfinando nella vita. Quante volte abbandoniamo qualcosa perso nel nostro cammino. Oggetti insignificanti lascati nelle camere di hotel, o momenti speciali che no, non torneranno per un bis: quando qualcosa ti riesce e vorresti voltarti, trovarmi accanto per raccontarlo e io non sono con te, quando non capisci le mie assenze, quando rincorro le tue.

Quando ho incrociato la tua vita
ho colto un’energia ribelle e allora l’ho rapita.
E’ complicato stare dietro ai miei perché…
(Anche se oggi piove)

Non contare le volte in cui non ti sono accanto, conta i ritorni che costano sempre un po’ di più. Ogni volta diventi più importante, ma hai ragione, conosco il costo delle attese: le volte in cui è un suono scolpito nella testa a rispondere per te, quel suono che significa “non ci sono, non voglio esserci”. Perdiamo, e quel che è perso lo è per sempre e non imparo dal dolore, non imparo a essere più tua.

Si finsce sempre a fare i conti con se stessi, quando sul bicchiere resta il solo il disegno delle tue labbra e devi tornare all’auto con il grugnito della paura che si fa strada, quella paura che non puoi ammettere o condividere, perché quando sei sola, sei sola e basta… e anche questo è un punto di non ritorno.

Non ho voci da sentire
Né chi mi può condizionare,
se sono il solo a poter dire
“so bene cosa voglio dire”.
(Anime in cerca di un chi)

Forse sarà meglio farsi un caffè prima di rientrare, per restare svegli e non perdere il controllo dei propri pensieri. Ritroverò un sorriso che a me viene così facile, perché la vita non mi pesa, sono brava a sopportare. Non ho voglie, non ho dolore, niente che mi possa ferire, niente per cui lottare o gridare, niente che valga la pena raccontare. E forse anche questo è punto di non ritorno.

Cosa rimane di pochi chilometri
Della tua ultima sosta
Della tua ultima battuta
Le menti calde si portano dietro
Una zainata di pianti sospesi
Imprecazioni allegate
(Senza pensare all’estate)

© I testi citati sono di Zibba
© Laura Defendi, 2015

Informazioni su Laura
Laura persona, giornalista, speaker e blogger... utopicamente poeta
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