La bellezza infinita di Leopardi

Sono trascorsi due secoli da quando Giacomo Leopardi, appena ventenne, scriveva l’Infinito. Una delle liriche più intense e significative di tutta la letteratura italiana, che ancora oggi sembra senza età: un vero e proprio classico, poiché parla agli uomini di qualsiasi epoca con la stessa forza evocativa ed emozionante.

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Sempre caro mi fu quest’ermo colle,
E questa siepe, che da tanta parte
Dell’ultimo orizzonte il guardo esclude.
Ma sedendo e mirando, interminati
Spazi di là da quella, e sovrumani
Silenzi, e profondissima quiete
Io nel pensier mi fingo; ove per poco
Il cor non si spaura. E come il vento
Odo stormir tra queste piante, io quello
Infinito silenzio a questa voce
Vo comparando: e mi sovvien l’eterno,
E le morte stagioni, e la presente
E viva, e il suon di lei. Così tra questa
Immensità s’annega il pensier mio:
E il naufragar m’è dolce in questo mare. 

Vittorio Gassman
legge
L’infinito

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