Ecco il caffè sospeso pubblicato su Sdiario il 7 gennaio 2014.
Il caffè sul tovagliolo
Sapete, c’è ancora qualcuno che scrive. Intendo inchiostro su carta, qualunque carta, anche sui tovaglioli dei bar. Un giorno forse raccoglierò tutti questi scritti distrattamente abbandonati sui tavolini dei caffè… forse inizierò da questo tovagliolo che oggi ho scovato in via Savona e che, come per osmosi, è diventato poesia perduta in un mondo ritrovato.
Sovrappongo
di Laura Defendi
“Sovrappongo. Il trucco ai miei sguardi, i capelli ai miei pensieri, io sovrappongo.
Sovrappongo chilometri alle distanze che interferiscono tra noi.
Sovrappongo lavori, occasioni, sorrisi, incontri, ogni cosa sovrappongo alla tua assenza.
Nella città che ci appartiene, sovrappongo ricordi ai ricordi di te,
dissacrando ogni luogo dove ho gridato il tuo nome,
sussurrato il tuo nome, pensato, amato, rincorso e rimpianto il tuo nome.
Sovrappongo giorni che diventano mesi sospesi,
in cui tutto è sempre uguale a ciò che mi è diverso.
In ogni spazio, ogni alito d’aria che sopravvive a cumuli di strati,
tu alimenti la presenza della tua assenza,
in un immaginario che prosciuga l’ossigeno e ogni respiro del mio vivere.
Sovrappongo assenze, al tuo essere maestosamente nudo, crudele, essere”.
Un ringraziamento speciale a Livio Moiana, per la splendida fotografia.