La studente utopica part time

Quando mi iscrissi all’università, qualche anno fa, avevo paura di trovarmi unica “anziana” in mezzo ad una massa di ventenni insopportabili. Era il giusto prezzo da pagare per aver dovuto scegliere a suo tempo di lavorare subito dopo la maturità, anzichè permettermi il “lusso” di iscrivermi a Lettere, il mio sogno di sempre. A vent’anni siamo tutti rock star, scrittori, poeti, me lo hanno ripetuto così tante volte che alla fine mi sono autoconvinta che la ragioneria  fosse la via maestra. E lo è stato, per dieci anni e non lo rimpiango.  Poi l’occasione a trentadue anni di prendere coraggio e iscrivermi. Dopo quindici giorni dall’inizio delle lezioni ho scoperto di aspettare mio figlio e insieme abbiamo frequentato l’università. Difficile? No, di più. Notti insonni tenuta in piedi dall’adrenalina e dalla volontà di dimostrare a mio figlio che con l’impegno e la fatica, lavorando insieme, si possono ottenere grandi risultati.

Con mio stupore ho scoperto di non essere l’unica over 30 (ma anche 40,50) a tornare sui banchi di scuola.  Sono molti i lavoratori che sono tornati nelle aule, chi per finire un percorso interrotto anni prima, chi per avere una specializzazione, chi per avere una seconda laurea o la possibilità di trovare un lavoro migliore. In un mondo lavorativo in moto costante, pensare di restare fermi alle conoscenze pregresse sta diventando davvero utopico.

Ho sempre pensato, però, che l’università fosse un posto molto poco “friendly” a studenti-lavoratori, studenti-genitori, ma forse qualcosa sta cambiando. Oggi ho ricevuto una interessantissima comunicazione da parte di Unisì – Uniti a Sinistra – che sta portando avanti la possibilità di iscriversi “part time” ai corsi di laurea.

Si potrà quindi scegliere se iscriversi normalmente oppure impegnarsi a dare solo il 50% o il 75% dei crediti annui (quindi 30 o 45), pagando all’anno esattamente il 50% o il 75% delle tasse universitarie.
Questo permetterà a tutti gli studenti impossibilitati a seguire appieno i ritmi dell’università, per motivi di lavoro, famigliari, d’impegno nel volontariato etc, di potersi laureare senza andare fuori corso, impegnando annualmente molte meno risorse economiche per le rette universitarie.

In un momento come questo, considerando in particolare le carenze e i tagli al sistema di diritto allo studio, ci sembra questa una buona opportunità per gli studenti lavoratori. Risultato, insieme a tanti altri, che abbiamo ottenuto grazie al costante lavoro di rappresentanza che tutti i giorni svolgiamo negli organi accademici.
Per ogni delucidazione  potete rivolgervi ala pagina Facebookl https://www.facebook.com/unisi.statale.

Piccole annotazioni finali. Caffè Utopia ha una linea editoriale apolitica, questo non significa però non discutere di proposte interessanti, pratiche e di utilità sociali. Non guardiamo il colore di chi propone, ma il contenuto della proposta e questa dei ragazzi di Uniti a Sinistra è parsa assolutamente valida, quindi ragazzi confidiamo in voi per portare a casa l’approvazione del regolamento dettagliato da parte del Consiglio di Amministrazione.

E … i ventenni… alla fine… non sono così male. Ne ho visti molti prendere sul serio gli studi, arrivare in aula con la valigia pronti a partire per fare la spola casa-università e ritorno. Ne ho visti molti lavorare nei week end o la sera, dare ripetizioni per pochi soldi e tanta pazienza e tutti, davvero tutti, abbiamo lo stesso panico davanti alla commissione d’esame.  Diamo loro una possibilità e non crediamo a tutto quello che i media ci raccontano di loro, perchè l’impegno non fa mai notizia, il casino sì. Meditate gente, meditate.

Informazioni su Laura
Laura persona, giornalista, speaker e blogger... utopicamente poeta
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